Diagnosi

DIAGNOSI CLINICA CALCOLOSI RENO-URETERALE

La presenza di un calcolo può determinare dei disturbi di varia entità che, se non trattati adeguatamente, possono determinare un danno della funzione renale.

Dal punto di vista clinico la presenza di un calcolo urinario può essere rilevata o almeno sospettata in caso di:

  • Macro o microematuria (macro quando il quantitativo di sangue nelle urine è tale da modificare il colore delle stesse mentre si definisce microematuria quando il quantitativo non modifica il colore delle urine e si diagnostica con esame delle urine);
  • Infezione delle vie urinarie con quadro di febbre urinaria;
  • Dolore: solitamente a livello del fianco,di tipo gravativo;
  • Colica reno-ureterale e ureteroidronefrosi: dolore acuto, violento, di solito localizzato a livello del fianco con irradiazione anteriore lungo la proiezione dell’uretere (emiaddome corrispondente) verso l’inguine, i genitali e la parte interna della coscia.

Possono coesistere sintomi neurovegetativi (nausea, vomito) e disturbi minzionali (bruciori, ematuria, aumentata frequenza minzionale). Questo quadro clinico è dovuto al passaggio di un calcolo, che può anche essere di minuscole dimensioni (renella), dal rene nell’uretere.

DIAGNOSTICA STRUMENTALE CALCOLOSI

Per eseguire una corretta diagnosi di calcolosi urinaria è fondamentale avvalersi delle tecniche strumentali che risultano indispensabili sia per la diagnosi che per eseguire eventuali procedure chirurgiche. Tra le metodiche di primo livello, utilizzate sia durante la fase acuta che per il follow-up della malattia annoveriamo:

Rx Diretta Addome

La sensibilità e la specificità di tale indagine diagnostica sono riportate rispettivamente fra il 59-64% ed il 71-77% che presenta una minore accuratezza diagnostica rispetto ad altre metodiche a causa di:

  1. limiti della metodica ad identificare calcoli poco o non radiopachi;
  2. limiti risolutivi legati alle dimensioni del calcolo (scarsa visualizzazione al di sotto dei 4 mm);
  3. mascheramento a causa del meteorismo intestinale o di sedi critiche (es. ossa del bacino); inoltre non offre la certezza che l’immagine calcifica localizzata sia di pertinenza delle vie urinarie (linfonodi calcifici, fleboliti).

Ecografia

L’Ecografia rappresenta la migliore indagine di prima istanza nella diagnosi di calcolosi urinaria con un valore di sensibilità del 61% e di specificità prossimo al 100% . Infatti consente la valutazione accurata della sede e delle dimensioni del calcolo e fornisce informazioni indirette quali dilatazione delle cavità urinarie, indice cortico-midollare, presenza di raccolte fluide perirenali.

TC addome pelvi

La TC spirale, senza iniezione di mezzo di contrasto, è oggi ampiamente utilizzata come metodica di scelta nella diagnostica in urgenza dei pazienti affetti da colica renale, con reperti ecografici e/o radiografici dubbi o negativi, con una sensibilità del 97% e specificità del 96%. È possibile visualizzare direttamente la presenza del calcolo, stabilirne sede e dimensioni, studiarne la densità e la natura, evidenziare l’eventuale edema della giunzione uretero-vescicale e/o l’ostruzione ureterale.

Uro TC

L’indagine consiste nell’esecuzione di un normale esame TC dell’addome sfruttando la fase precoce di impregnazione per lo studio dei reni e della vescica, e la fase di eliminazione dai 5 ai 10 minuti dopo l’iniezione di mdc. Ha il vantaggio di non richiedere la preparazione intestinale; tramite questa metodica è possibile valutare anche eventuali patologie extraurinarie e studiare la componente vascolare renale (Angio-TC). I limiti consistono essenzialmente nel maggior costo e nella maggiore esposizione alle radiazioni.